Keita Miyazaki – Post-Apocalyptic Bloom
Gradara, prima mostra personale dell’artista
6 giugno – 6 luglio
MARV Gradara,
sabato e domenica ore 10.00 – 13.00/ 16.00 – 19.00
(biglietto € 5.00)
ROCCA DEMANIALE
tutti i giorni dalle 9 – 18.15
(Con biglietto di ingresso alla rocca)
Le sculture di Keita Miyazaki uniscono materiali la cui combinazione suggerisce una stridente dissonanza e un linguaggio visivo inedito. Componenti meccaniche di motori d’auto dismessi vengono saldati insieme e poi combinati con carta piegata a mano – simile a origami – e feltro cucito, dando vita a sculture cariche di contraddizioni e di un fascino estetico inaspettato. Spesso è incluso anche un elemento sonoro, ispirato alle musichette diffuse nei supermercati e nelle stazioni della metropolitana giapponesi: piccoli altoparlanti amplificano l’eco cacofonica della vita urbana e la banalizzazione dell’esistenza quotidiana.
Il contrasto tra materiali solidi e “universali” come il metallo e elementi fragili come la carta e il feltro sfugge a ogni schema formale, evocando piuttosto un senso di riconciliazione post-apocalittica. Con questa nuova serie di lavori, Miyazaki si allontana dalla sua precedente produzione biomorfa ibrida per riflettere, ispirandosi alle Vanitas della pittura fiamminga del Seicento, sulla caducità dell’esistenza umana. In risposta all’obsolescenza della nostra tanto celebrata società industriale, la fascinazione per le rovine e la bellezza che esse conservano anima l’intera pratica dell’artista: dal recupero di oggetti e frammenti di un’epoca estinta all’inserimento di elementi trovati.
L’artista fonde materiali industriali – componenti meccaniche, metalli, relitti tecnologici – con elementi delicati e artigianali come carta e tessuto, in un equilibrio che richiama il concetto giapponese di wabi-sabi, la bellezza dell’imperfezione e della transitorietà. Le sue sculture raccontano un mondo post-apocalittico che rifiorisce, dove ciò che era scarto diventa simbolo di nuova vita. Non è un caso che lo stesso Miyazaki dichiari:
“Con la carta voglio far fiorire le mie opere”.
Il verbo “fiorire” trova qui un’eco perfetta: Gradara, con la sua vocazione all’incanto e alla narrazione, è la cornice ideale per un’esposizione che invita a riscoprire la bellezza nel riuso, nel frammento, nella trasformazione. Proprio come i fiori che sbocciano dalle sculture di Miyazaki, anche l’arte contemporanea trova terreno fertile in questo borgo denso di memoria e futuro.
Post-Apocalyptic Bloom, prima mostra personale di Keita Miyazaki, trasforma così lo spazio espositivo in un giardino meccanico e poetico, dove la memoria dell’industria si intreccia con la delicatezza della natura.